Sovana - La Fiaba

Erano ormai un bel po’ di ore che Gigi e Caterina erano in volo così, quando la coccinella si accorse che il piccione stava lentamente scendendo, ne fu felicissima.
-Che bello!  Non vedo l’ora di scendere a terra e di sgranchirmi le zampette!  A proposito, - riprese dopo un attimo di silenzio – dove siamo?
-Guarda tu stessa! – le rispose Gigi, compiendo due giri intorno ad un grande cartello con su scritto SOVANA.


-Sai che questo nome non mi è nuovo?
-Lo credo bene!  E’ uno dei luoghi più visitati della Maremma!  Vedrai con i tuoi occhi il perché!
Detto questo il piccione toccò terra, permettendo all’amica di scendere e fare qualche passo nel prato.
Dopo una mezzora di meritato riposo, i due decisero di fare una passeggiata per le stradine di Sovana.
Gigi ci era già stato varie volte così non ebbe problemi a fare da guida alla sua curiosissima amica.
Caterina non faceva che guardarsi intorno estasiata:
-Che bella questa chiesa! – esclamò entrando dentro S.Maria.
-Oh, aspetta di vedere la cattedrale! – esclamò Gigi.
Ed aveva ragione:  la coccinella rimase incantata di fronte a tutte le sculture che vi si trovavano… teste di leone, di aquile e di serpenti.
Il tempo passò velocemente e ad un certo punto Gigi, memore del motivo principale per il quale erano venuti fin lì, disse all’amica:
-Mi spiace, ma ora dobbiamo andare… devo consegnare un paio di lettere al signor Mario.
-E sai dove abita?
-Ad essere sincero no, però so dove lavora e a quest’ora sono certo che lo troveremo in ufficio!  Forza, salta su!
Caterina prese posto tra le piume del piccione e i due si alzarono in volo diretti verso la piazza centrale di Sovana ed esattamente verso il Palazzo Pretorio.
-Non dirmi che lavora qui! – esclamò Caterina, che già pregustava la possibilità di vedere l’interno dell’edificio.
-Si, è il direttore dell’archivio!
Appena entrati nell’edificio i due cominciarono a sentire una gran confusione e, incuriositi, si diressero verso il punto da cui provenivano le grida.
Arrivati nella stanza si trovarono di fronte ad un gruppetto di animali in cui ognuno voleva dire la sua… tra tutti spiccava una grossa rondine la cui voce arrogante sovrastava tutte le altre.
-Ma come puoi pretendere di fare il sindaco della città? – gridava questa rivolgendosi al signor Mario, la vecchia talpa a cui Gigi doveva consegnare le due lettere.
-Io sono convinto di essere il più adatto, conosco tutto di Sovana… - cercò di giustificarsi Mario.
-Certo, su questo non c’è alcun dubbio!  Però per fare il sindaco è molto più adatto qualcuno che ha visto il mondo, che ha visto tante città e conosciuto gli animali più diversi!
-Già, qualcuno come te, vero? – intervenne un gatto seduto in prima fila.
-Magari con la tua stessa presunzione! – aggiunse uno scoiattolo.
-Vi sembrerò anche presuntuosa, ma io so come è fatto un leone, io li ho visti, conosco il mondo io!
Caterina, che aveva provato da subito simpatia per la talpa e dispiaciuta nel vederla trattare così, trovò un inaspettato coraggio e, approfittando delle sue piccole dimensioni, si avvicinò all’orecchio di Mario senza essere vista.
-So che non mi conosci, ma fidati di me, voglio aiutarti!  Non farmi domande e ripeti quello che ti dico – dopo di che aggiunse – chiedi alla rondine se, nel caso anche tu avessi visto dei leoni, lei sarebbe pronta a farsi da parte e a chiederti scusa.
Caterina era così piccola che Mario non era neanche riuscito a vedere chi stava parlando però, capendo di non avere niente da perdere, decise di fare quello che gli veniva consigliato.
Nel sentirlo parlare così la rondine, ormai sicura della vittoria, si mise a ridere e rispose:
-Certo, e ti dirò di più, in quel caso sarei disposta anche a farti da segretaria!
La coccinella si affrettò a bisbigliare qualcos’altro all’orecchio di Mario, dopo di che questi, cominciando a capire cosa aveva in mente Caterina, si affrettò ad invitare la rondine a seguirlo.
-Eccoci arrivati – esclamò Mario non appena giunsero alla cattedrale.
La rondine non aveva più alcun dubbio:  la talpa era impazzita!!  Un leone nella cattedrale??
-E dove sarebbe questo leone? – chiese sghignazzando alla talpa.
-Non questo, ma questi leoni! – esclamò Mario, che aveva ora ritrovato tutta la sua allegria.
Detto questo la invitò ad alzare gli occhi:  sopra di loro c’era una fila di teste di leone in pietra!!
A quel punto la rondine non poté far altro che riconoscere che Mario meritava più di chiunque altro di fare il sindaco di Sovana:  forse non aveva mai visto un leone dal vivo, ma non c’era dubbio che conoscesse perfettamente la sua città!
Quella sera nella piazza del Pretorio ci fu una grande festa in onore del sindaco e della sua nuova segretaria… e naturalmente un posto d’onore fu riservato a Caterina che con la sua idea aveva aiutato la città a scegliere il suo sindaco.
E proprio per ringraziarla, gli abitanti di Sovana ospitarono lei e il suo amico piccione in uno dei più bei agriturismi della zona, dove i due si godettero una notte di meritato riposo.











Queste fiabe sono opere originali di Chiara degli Innocenti.
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