Poggio Murella - La Fiaba

Dopo un volo di qualche ora ecco che ad un certo punto, proprio mentre la coccinella stava per addormentarsi, Gigi esclamò:
-Ecco Caterina, quello è Poggio Murella!


In basso, davanti a loro, si intravedeva un gruppo di case con una torre situata nel punto più alto che attirò subito l’attenzione della nostra curiosa viaggiatrice.
-Che bella!  E com’è particolare!  Sembra quasi un mausoleo più che una torre! – esclamò entusiasta.
-Hai ragione, ma aspetta di vedere anche il resto!
Fu così che i due amici si avventurarono per le stradine di Poggio Murella, dove rimasero piacevolmente colpiti dal Castellum Aquarum, un’imponente opera idraulica, e da piazza del Poggio in cui, oltre alla chiesa di San Giuseppe, si trovava anche il maestoso palazzo Zammarchi.
-Che meraviglia! – esclamò Caterina vedendolo – Mi piacerebbe davvero moltissimo poterne visitare l’interno!
-Sai che ti dico?  Che questa volta penso proprio di poterti accontentare!
-Dici sul serio?
-Certo, guarda caso la lettera che dobbiamo consegnare è indirizzata proprio alla proprietaria!
-Che fortuna!
-Già… prima però facciamoci una passeggiata… ci sarà tempo più tardi per visitarlo! – le propose Gigi e Caterina non se lo fece ripetere due volte.
Era già un po’ che girellavano per le vie del paesino quando videro una lucertola che stava piangendo.
-Che cosa ti è successo? – le chiese fermandosi immediatamente Gigi.
-A me niente… si tratta di mia sorella… un gatto le ha mangiato la coda…
-Oh, mi dispiace… è una cosa tremenda… - disse la coccinella facendosi improvvisamente seria.
-Si, è vero – intervenne Gigi – anche se pensandoci bene non è poi così grave come potrebbe sembrare in un primo momento… sbaglio o la coda le ricrescerà?
Caterina guardò con ammirazione il piccione:  sapeva veramente tante cose!!
-Si, le ricrescerà… però nel frattempo tutte le nostre amiche la prendono continuamente in giro e lei non vuole farsi vedere… vorrebbe chiudersi in casa e non uscire più finché non avrà di nuovo la sua bella coda… - e qui la lucertolina cominciò a singhiozzare ancora più forte perché, come si affrettò a spiegare loro, il gatto aveva distrutto anche la loro casa e ora non avevano un posto dove stare.
-Mi dispiace… purtroppo noi non siamo di qui… altrimenti vi avremmo ospitato più che volentieri! – disse Caterina.
-Qualcosa però possiamo farla ugualmente – esclamò Gigi – possiamo aiutarvi a costruire un riparo…
-E’ vero! – intervenne di nuovo allegra la coccinella – lui è bravissimo a intrecciare foglie e fili d’erba!
-Certo non sarà una vera casa, ma è pur sempre meglio di niente! – aggiunse Caterina.
-Oh, per noi andrà benissimo!  Non vi ringrazieremo mai abbastanza!
Detto questo si misero d’accordo per ritrovarsi dopo un paio d’ore, prima infatti Gigi e Caterina volevano finire la loro passeggiata per Poggio Murella e soprattutto dovevano consegnare la lettera.
A questo proposito, per evitare di scordarsene, decisero di andare subito a palazzo Zammarchi, dove erano sicuri di trovare la signora Carlotta.
E infatti fu proprio lei che venne ad aprirgli, una vecchia lepre con uno sguardo dolcissimo.
Carlotta, felicissima, li invitò ad entrare:
-Sono così contenta che siate venuti!  Non mi capita spesso di ricevere visite… purtroppo sono sempre sola…
Gigi e Caterina, sentendola parlare così, si guardarono negli occhi, dopo di che si ritrovarono a proporle contemporaneamente di ospitare le due lucertole, almeno finché alla sorella non fosse ricresciuta la coda.
Non c’è bisogno di dire che Carlotta fu entusiasta all’idea di avere un po’ di compagnia… non vedeva l’ora di conoscerle, così Gigi si offrì di andarle subito a prendere.
Come furono felici anche le due lucertolone!  Una casa fatta di foglie non era male, ma una casa vera era quanto di meglio potessero desiderare!  E che casa poi!
Quella sera il piccione e la coccinella, mentre cenavano in un bell’agriturismo della zona, brindarono all’amicizia nata tra la signora lepre e le due lucertole.











Queste fiabe sono opere originali di Chiara degli Innocenti.
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