Scansano - La Fiaba

Dopo un piacevolissimo volo di qualche ora, durante il quale Caterina aveva approfittato per riposarsi, eccoli arrivare a destinazione.
-Ehi Gigi, dove siamo? – chiese ancor prima di toccare terra la coccinella.
-A Scansano, nel cuore della Maremma!

-Sembra un bel paese… abbiamo un po’ di tempo per vistarlo?
-Si, certo… dobbiamo consegnare un paio di lettere e poi abbiamo tutto il tempo che vuoi anche perché stasera ho in programma di fermarmi a dormire qui!  Alcuni miei amici hanno un agriturismo nella zona e mi farebbe piacere rivederli!  Anzi,, - aggiunse dopo un attimo di silenzio – sai che ti dico?  Per prima cosa andiamo da loro a vedere se hanno una camera libera, poi visiteremo Scansano!
I due si incamminarono così verso uno dei più noti agriturismi della città e, appena furono vicini, iniziarono a sentire una gran confusione.
-Ma che succede Gigi?
-Non lo so davvero… io me lo ricordavo come un posto tranquillo…
-Allora andiamo a vedere, forse è successo qualcosa di grave! – disse Caterina, la cui mente fantasiosa si era già messa al lavoro immaginandosi chissà quali catastrofi.
Il piccione, che al contrario dell’amica sperava solo di riposarsi dal lungo viaggio non era entusiasta all’idea di ritrovarsi in qualche lite, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, così fece il suo ingresso nell’agriturismo con l’amica.
Erano tutti così presi dalla discussione che inizialmente nessuno sembrò accorgersi della loro presenza, bastò però che Caterina li salutasse con la sua nocetta stridula che tutti si volsero verso di loro, facendo calare per un momento il silenzio nella stanza.
-Ehi Gigi, sei proprio tu! – esclamò Mirko, un grosso cavallo che poi era anche il proprietario dell’agriturismo – Che bella sorpresa!
-Ciao Mirko – si fece avanti il piccione – sono qui con una mia amica… a dir la verità pensavamo di fermarci da te per la notte…
-Non c’è problema!  Qui c’è sempre posto per te! – esclamò il cavallo che, da quando Gigi gli aveva consegnato una lettera del figlio che non vedeva da anni aveva preso a considerarlo uno di famiglia.  Poi, vedendo lo sguardo titubante del piccione, si affrettò ad aggiungere:
-Non preoccuparti della confusione… è solo una discussione tra noi paesani, vedrai che per stasera avremo risolto tutto!
-Scusi signore – si fece avanti Caterina che non riusciva più a tenere a freno la propria curiosità – ma perché state discutendo?
A questo punto si intromise un cavallo seduto proprio vicino a lei e, in poche parole, le spiegò quale fosse il problema:
-Tutti noi qui produciamo vino… è un vino buonissimo, molto apprezzato in tutta Italia, così avevamo pensato di dargli un nome…
-Mi sembra una buona idea! – affermò Caterina.
-Si, infatti… il problema è che tutti noi vogliamo scegliere il nome e non riusciamo a trovarci d’accordo!
In men che non si dica tutti iniziarono a gridare il nome che avevano pensato, alzando il più possibile la voce per attirare l’attenzione dei due viaggiatori.
-Ehi, ehi! – gridò la coccinella – Visto che nessuno è d’accordo con i nomi proposti dagli altri che ne dite di lasciarli perdere tutti e di sceglierne uno nuovo insieme?
L’idea piacque ai produttori di vino, ora restava solo un problema:  quale nome proporre?
Ad un certo punto Gigi, che fino a quel momento si era tenuto in disparte, ebbe un’idea.  Guardandoli discutere si era accorto che tutti i produttori di vino erano cavalli, così si ricordò che nei grandi allevamenti equini c’era un nome per indicare il cavallo migliore:  morellino.
Fu così che, dopo aver invitato gli altri a fare un attimo di silenzio, fece la sua proposta:
-Come senz’altro tutti voi saprete con la parola morellino si indica il cavallo migliore, perché allora non dare questo stesso nome al vostro vino?  Del resto è il migliore della zona, o sbaglio??
L’idea piacque subito a tutti…
-Morellino di Scansano!  Si, mi piace!
-E’ vero, è proprio il nome più adatto!
-E poi suona bene!
Gigi, felice di aver aiutato a risolvere la questione e soprattutto soddisfatto della ritrovata tranquillità, invitò Caterina a fare una passeggiata per Scansano, prima di tornare lì per cena e per farsi una bella dormita.
Non c’è bisogno di dire che la coccinella fu più che felice della proposta e visitò con gran piacere il convento del Petreto e la vicina zona archeologica di Giaccio Forte.
Verso sera Gigi si ricordò delle lettere che dovevano consegnare così i due amici furono costretti ad interrompere il loro giro turistico.
-Promettimi però che domani prima di rimetterci in viaggio faremo un’altra passeggiata per Scansano! – lo pregò Caterina e lui fu più che felice di accontentarla.













Queste fiabe sono opere originali di Chiara degli Innocenti.
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