Santa Fiora, incastonata nella stretta valle del Fiora, a 680 metri sul livello del mare, è uno dei borghi antichi meglio conservati del Monte Amiata. L'abitato sorge direttamente sulla roccia trachitica, e tutti gli edifici ed elementi architettonici sono realizzati nel peperino locale. Nella parte alta di Santa Fiora (Castello) si affacciano sulla piazza principale il torrione mozzo del castello degli Aldobrandeschi ed il Palazzo Sforza Cesarini, ora sede del Comune, costruito sugli avanzi del medesimo castello.
Anche la zona inferiore dell'abitato (Borgo) era cinta da mura. Al suo interno la chiesa di Sant'Agostino, che conserva una Madonna lignea attribuita alla scuola di Jacopo della Quercia, ed il convento delle Clarisse, con un crocefisso del XV secolo ritenuto miracoloso. Le sorgenti del fiume Fiora alimentavano, prima che fossero destinate ad una rete di acquedotti diretta a tutta la Toscana del Sud, una peschiera inserita in un parco alberato altamente suggestivo, che completava il vasto giardino padronale degli Sforza-Cesarini, signori di Santa Fiora all'indomani della caduta degli Aldobrandeschi. Oggi la cosiddetta Peschiera è tuttora esistente ed è utilizzata, oltre che per l'allevamento di trote e di carpe, anche come itinerario turistico. Ancora da segnalare è una pregevole stagione musicale, che si ripete ad alti livelli nelle ultime estati, e che ha consentito la rappresentazione di manifestazioni musicali sinfoniche, jazz e musica etnica, con un rilevante interesse di pubblico.
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